BEAUTY

Il progetto OMNE/BEAUTY è stato avviato nel 2018 in occasione della seconda residenza d’artista organizzata a Castelfranco Veneto dal progetto OMNE.

A seguito del bando per residenza d’artista OMNE/BEAUTY, cinque fotografi sono stati selezionati e ospitati in residenza a Castelfranco Veneto in due momenti successivi, dal 12 al 19 ottobre 2018 e dal 20 al 28 gennaio 2019.

Durante la residenza, gli artisti ospitati hanno visitato alcuni luoghi d’eccellenza del territorio, come Villa Parco Bolasco e Villa Emo e sono stati coinvolti in un fitto programma di incontri, conferenze, laboratori e mostre organizzati in occasione di OMNEFEST 2018.

Per il progetto di residenza OMNE/BEAUTY l’osservazione dei luoghi, della dimensione originaria dell’abitare, dei gesti e degli oggetti del quotidiano, dei confini micro e macrocosmo dello spazio domestico così come quello collettivo, hanno rappresentato dei fattori costanti. Nel loro manifestarsi, essi hanno favorito l’interazione tra fotografi e paesaggio. Se l’individuazione delle relazioni che sussistono tra soggetto e oggetto osservato può aiutare a chiarire la natura dei fenomeni identitari della collettività e dell’ambiente, essa favorisce anche l’individuazione dei fattori rilevanti di un territorio. Senza distinzione di luogo, e senza soluzione di continuità, il paesaggio contemporaneo sembra esprimere le fragilità di un sistema complesso dove, accanto a elementi di valore, trovano spazio manufatti indefiniti, omogenei e incongrui. Rispetto al contesto ambientale e costruito la presenza del patrimonio culturale, architettonico e naturale sembra però trovare ancora uno spazio grazie alla sua capacità di trasmettere, attraverso espressioni differenti, un senso di atemporalità che affonda le sue radici nel significato stesso di bellezza. Ma osservando il paesaggio contemporaneo, possiamo ancora parlare di bellezza?

Sollecitato a riflettere sul tema, nel corso di un incontro pubblico svoltosi presso il Museo Casa Giorgione di Castelfranco Veneto, lo scrittore Vitaliano Trevisan ha affermato che la bellezza è presente nel nostro territorio ma, per poterla scoprire, è necessario possedere la capacità di “saper sentire”. Per “sentire” s’intende saper scoprire con l’orecchio, con l’olfatto, con il tatto e con gli occhi. Ma per poter sentire è necessario, in primo luogo, sospendere il giudizio e rimuovere quella griglia prospettica che condiziona il nostro guardare vincolandoci ad una visione ristretta. Questa riflessione sembra ver accomunato le linee di ricerca sviluppate dai cinque artisti in residenza: Francesca Cirilli, Anne Golaz, Vittorio Mortarotti, Igor Ponti, Antoine Séguin.

Molte altre suggestioni sono state offerte agli artisti nel corso della loro residenza a Castelfranco: la camminata pubblica in notturna curata da Leonardo Delogu; la passeggiata letteraria condotta da Matteo Melchiorre nel centro storico di Castelfranco; il laboratorio sull’ascolto dell’ambiente condotto da Enrico Malatesta e Francesco Bergamo; le conferenze tenute da Mattia Balsamini, Massimo Mastrorillo, Brent Meistre, Josef Schulz, TFTF, Petra Stavast, Damiano Fraccaro, Luca Pozzobon, Elisa Simionato, Massimo Vitali, Giovanna Calvenzi, Marco Zanta e, per ultimo, il confronto con i docenti Marie-Noëlle Boutin, Gilbert Fastenaekens, Anne Marquet, Antoine Meyer e gli studenti dell’École de Recherche Graphique di Bruxelles.

Sviluppando una propria lettura del paesaggio intorno a Castelfranco, ciascun artista ha realizzato un personale progetto fotografico: con “Città di G. ovvero Giorgionesca” Francesca Cirilli ha raccolto immagini evocative della figura del pittore di Castelfranco riferendosi a segni prodotti da un immaginario moderno; rievocando la storia d’amore tra Giorgione e Cecilia in “La donna ferma davanti a me”, Anne Golaz ha sviluppato una narrazione visuale e testuale interrogandosi sulle misteriose relazioni della vita; “Il tempo nostro” di Vittorio Mortarotti affronta il tema della bellezza coniugandolo con il concetto di transitorietà che si riflette, in forma di ritratto, nella figura dell’adolescente e nei tratti di un paesaggio fragile; “Bellezza” è il titolo assegnato da Igor Ponti all’indagine sviluppata sul territorio veneto volta a individuare, nelle costruzioni ordinarie, luoghi dalla valenza iconica; con il progetto “Semblabes (Simili)” Antoine Séguin si sofferma invece sulle contraddizioni del paesaggio contemporaneo e sull’ipotesi di una mappatura visuale utile a esprimerne i caratteri di frammentarietà.

Accanto ai progetti dei cinque artisti, tre lavori inediti arricchiscono il progetto OMNE/BEAUTY. “Panorami del Silenzio. Lente incursioni nel paesaggio della storia. Monte Grappa 1987–2020” è il titolo del progetto – in progress – di Gianantonio Battistella incentrato su delle esplorazioni del Monte Grappa. Le immagini selezionate per la pubblicazione si riferiscono al periodo 1987–1989, anni in cui il fotografo utilizzava una fotocamera Hasselblad SWC con negativi a colori, esposte in forma di provino e composte in serie di trittici e polittici; “Partizioni d’archivio nel Nordest di fine secolo”, di Marco Zanta, propone un’incursione nell’archivio personale del fotografo trevigiano che ci invita ad abitare gli spazi interni di alcune aziende venete nel periodo d’oro dell’economia degli anni Novanta. La serie di immagini di Massimo Sordi tratte dalla serie “Intorno all’albero”, accompagnate dal racconto inedito “Il caco” di Matteo Melchiorre, presentano un doppio sguardo su una specie arborea diffusa in Veneto. La visione fotografica di un kaki americano posto all’ingresso del Parco Bolasco si relaziona con la visione di un albero che narra, attraverso una geografia autobiografica dello scrittore, il rapporto uomo-natura.

Artisti in residenza
Francesca Cirilli, Anne Golaz, Vittorio Mortarotti, Igor Ponti, Antoine Séguin

Artisti invitati
Gianantonio Battistella, Massimo Sordi, Marco Zanta