L’erba è verde e c’è una vasta, selvaggia vegetazioneMARINA CANEVEMarina Caneve ha sviluppato la propria ricerca durante la residenza d’artista “Nature” negli spazi interni ed esterni dell’Orto Botanico di Padova, chiedendosi come tenere insieme il paesaggio di questo hortus cinctus, il paesaggio del mondo ed il paesaggio della nostra immaginazione. «L’idea di orto botanico mi fa risuonare nella mente l’Atlante di Luigi Ghirri, uno spazio fisico e mentale diverso che contiene dentro di sé una molteplicità di spazi di immaginazione dove un susseguirsi di ambienti ci permette di muoverci tra l’Africa subsahariana, l’Oceania, l’Europa, senza mai uscire dal perimetro dei 2,2 ettari dell’Orto Botanico di Padova. Uno spazio dell’immaginazione, un elogio delle piante che però, a differenza delle vagabonde di Gilles Clément non sono arrivate lì per caso ma con un meticoloso lavoro di tracciamento e disegno del paesaggio. Un atlante che necessariamente ci porta a confrontarci con le contraddizioni del contemporaneo, con il nostro rapporto con la wilderness, l’esotico e anche l’erba sul ciglio della strada». (M.C.) Progetto realizzato nell’ambito della residenza d’artista “OMNE/NATURE”, Castelfranco Veneto 4-12 settembre 2021, esposto durante OMNEFEST 2023 (Villa Parco Bolasco – Università di Padova, 22 settembre – 29 ottobre) 
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